Ed ancora ci proviamo,
con tutte le difficoltà,
noi ci proviamo,
sotto le lenzuola,
ancora
ci fingiamo cantastorie
e scriviamo fiabe magiche
che permettano
con colorite metafore
su mostriciattoli tentacolari,
pesciolini o ragni,
o esseri acquatici
e montagne parlanti,
ci proviamo ancora così
a spiegarci l’un l’altro
che in realtà siamo scienziati,
che non si parla di mostri
ma di fili energici
provenienti dall’universo stesso
che ci avvolgono nei meandri
più profondi dell’animo;
o magari che,
psicologicamente è possibile
trovare una soluzione
che possa funzionare,
quando cerchiamo
con tutte le forze
di farci capire che
è diverso da quello degli altri.
Ed allora,
improvvisandoci archeologi,
esploriamo l’antichità;
da quei due della mela,
a quel tipo che non doveva girarsi,
fino ai Montecchi e i Capuleti,
sotto le lenzuola,
circondati da libri,
da foto tue,
dipinti miei,
con i muri pieni di geroglifici
e segni inventati,
tu magari a suonare un po’,
io a scrivere questa poesia,
sotto le lenzuola,
ci proviamo sempre
a trovare parole che
non stiano strette
all’infinito
che vogliamo dirci.
Veramente ispirata. Complimenti!
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Grazie!
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Accidenti….💕
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❤
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Sei veramente bravo, non c’è che dire. Un abbraccio. Isabella
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Wow, grazie davvero! ❤
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A te . Buon pomeriggio. Isabella
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Bella 🙂
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Grazie!
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