Poesie

Lettera

Quando sapremo d’essere vicini alla fine della nostra vita apriremo il baule pieno di lettere e ricordi, di giocattoli d’infanzia e di foto e ripenseremo ai nostri rimpianti.
E in quel momento ripenserei all’attimo sulla soglia di una casa sconosciuta, di un paese sconosciuto, con la persona che ho più ho conosciuto. Ieri. Nel momento in cui la tristezza s’è trasformata in rabbia per non infliggersi ulteriori pene. L’ultimo nostro momento non posso lasciare sia questo. Con te a guardarmi senza parole ed io a guardarti sperando in un finale migliore. È forse questa la differenza fra vita e favola? Che la fiaba finisce, lascia alle principesse solo il momento del racconto licenziandole dalla vita con un “per sempre felici e contenti”. Mentre la vita vera, poi continua, e te la devi pure vivere strappando a morsi un pezzo di felicità alla volta. Per poi arrivare vecchio e stanco; e forse gli anziani hanno mal di schiena per il peso dei troppi ricordi? Quanto peserà una memoria? Cosa ci sarà nel baule in quel momento?

Io non voglio pensare a quella soglia e a quel momento così come ho permesso che fosse.
Ma c’è un trucco. Vedi gli scrittori diventano tali per cambiare il proprio passato, per scrivere vite come avrebbero voluto che fossero, per avere ricordi scritti con inchiostro indelebile, e i finali che avrebbero voluto vivere.

Io come aspirante scrittore, posso provare a raccontarci un’altra storia, a raccontare che sulla soglia in quel momento, la tristezza non è diventata rabbia ma dolcezza. Che quel passo lunghissimo e infinito che separava il tuo mondo dal mio, il tuo silenzio dal mio, io l’ho fatto, che con gli occhi lucidi ti ho stretta in un abbraccio eterno, lungo quanto la vita che avrei voluto passare con te e che con il volto vicino, all’orecchio t’ho sussurato:

“Andrà tutto bene. Andrà tutto bene.
La pioggia cesserà domani, e la tempesta porterà nuove foglie. Potrai trovare nuove persone a cui dare fiducia totale, e non ti deluderanno. Potrai ingrandirti fino a superare le città e sentirti minuscola sul palmo d’una mano.
Io avrei fatto di tutto per avere anche solo un giorno, anche solo una notte in più, per darti un pezzo d’amore ancora, per ripagarti di tutto ciò che mi hai donato. Sarai un retaggio. L’ispirazione a tenere la schiena dritta, a lavarmi i denti, a vedermi come mi vedevi tu. Spero di riuscirci un giorno, ed esplodere ovunque come tu profetizzavi.

Ti chiedo scusa ancora una volta, avrei dovuto essere di più, ancora di più. E avrei dovuto esserlo prima.
Ti ringrazio ancora una volta, perché grazie a te sono cresciuto più di quanto abbia fatto in tutta una vita, ti ringrazio per avermi amato, per aver lottato contro te stessa innumerevoli volte pur di amarmi ancora. Nessuno dovrebbe combattere se stesso.

Strappa a questa vita un pezzo di felicità alla volta, impegnati seriamente in una cosa alla volta. Non sei fatta per deambulare come gli altri morti qua attorno.
La ricerca è appena cominciata. Il premio alla fine sarà la risposta. Il tesoro è nascosto là fuori, forse nell’ isola di cocco, forse nei meandri della mente. La X segna il tesoro.
Ti sfido ad arrivarci prima di me.
Saranno acque di tempesta, incontrerai la bonaccia di tanto in tanto. Ma ricorda che questo è solo l’inizio del viaggio.

Penserò sempre bene di te. Sii più di come ti immagino mai meno.
Io amerò sempre il tuo ricordo. E non sarai nel baule, mi sbagliavo, sarai al mio fianco. A dirmi come lavarmi, come vestirmi, come parlare, come essere più ed ancora di più.”

A quel punto, e solamente a quel punto, sciogliendo l’abbraccio infinito, voltandomi e dandoti le spalle avrei detto per finire:

“Addio, ragno.
Ti parlerò  dall’altra parte dello schermo o dall’altro lato del libro. E poi ci vedremo ancora una volta, al tesoro.”

Ed è così che la storia finisce. O comincia.

21 pensieri riguardo “Lettera

  1. “ti ringrazio per avermi amato, per aver lottato contro te stessa innumerevoli volte pur di amarmi ancora. Nessuno dovrebbe combattere se stesso.” Per dire una cosa cosi devi avere un’anima spirituale potente. Questa frase l’ho riletta 10 volte. Mi ha sconvolto.

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  2. Mi chiedevo che fine avessi fatto in questi mesi… per sdrammatizzare (perché un sorriso fa sempre bene, specie nei momenti più bui), citando un amico che cita un Indiana Jones “La X non è mai il punto dove scavare”.
    Bentornato 🙂

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  3. Mi dispiace per il triste epilogo. Amare qualcuno così intensamente è un miracolo e un incubo allo stesso tempo. Questa lettera mi è arrivata dritta al cuore, così come diverse altre poesie che ho letto curiosando in questo blog. Non trovavo così tanta sincerità da tempo, ma anche tanta bellezza nelle parole. La scrittura fa per te, decisamente.

    Lena

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