Poesie

Stanza

Ci sono gli orecchini,
tutti tristi,
pensano
tu li abbia abbandonati.

Quel disegno
appena cominciato,
chiede se tornerai.

Il libro,
a pagina centoventidue,
non ne vuole sapere
di essere finito
senza quei tuoi occhi blu.

L’orologio appeso
si rifiuta di contare,
sta lì stizzito
fermo all’ora
in cui sei andata via.

La lampada
fa i capricci
e si spegne,
dice che a fare
due ombre
si divertiva di più.

Il letto brontola
che manca il tuo odore,
e le pareti
si ricordano
quant’era bello
contenere
il tuo calore.

C’è una stanza
che chiede di te,
in una casa
che – immobile –
resta in attesa,
in quella strada
che amava davvero tanto
quando le giravi l’angolo.

26 pensieri riguardo “Stanza

  1. Buongiorno Gæd trovo molto originale il tuo stile. Le cose viste da una diversa angolazio e. Le cose che aspettano, che vivono la distanza da un essere umano. Davvero complimenti. Mi piaci molto 😊

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  2. Scrittura poetica, cioè inaspettata nelle associazioni. Come l’aver dato emozioni nuove agli oggetti (“Il letto brontola”). Bravo! Mi ricordi alcuni miei studenti quando hanno felici intuizioni poetiche.
    A presto, Es.

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