Cocci per terra,
rimango quasi senza
respiro affannosamente,
non è questa la vita che
sognavo di essere unico,
che la mia vita avesse un
senso di colpa
che mi assale,
la testa pulsa
ho troppi
pensieri viaggiano
in strade nervose
così rapidi
che sono sempre
dietro la fila di macchine
al semaforo per il lavoro,
non arriverò mai in
tempo di cambiare strada,
tempo di svoltare,
almeno una volta ogni
tanto non accade nulla
in questa vita
dove l’oggi
è sempre uguale a ieri
e sarà uguale anche al
domani vorrei essere
in un’altra vita,
con altra faccia
correndo in un’altra
strada che non riconosco,
sono perso
in un autostrada
senza indicazioni
a dirmi dove mi
trovo un ragazzo
che fa l’autostop,
lo faccio salire che
magari mi può
guidare nella strada vuota,
di notte,
mi rilassa,
trovo pace,
correndo verso
il chissà dove.
Ok. Credo di essere già curioso del terzo episodio.
Questo, è scritto davvero in modo particolare.
Mi piace molto!
Se ti va di fare un salto tra le mie poesie e confrontarci, sei il benvenuto.
A presto
Kosmonavt
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Lo farò assolutamente!
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Meraviglia… Davvero, complimenti!
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Ti ringrazio!
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Combattutto tra rassegnazione e perseveranza. Chi vincerá?
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Bellissimo. Ho trovato questo episodio denso di significato, seppur breve e laconico. Mi ci sono rispecchiata. E ho amato l’intuizione geniale della forma. Un enjambement che non è solo scelta stilistica, ma condizione esistenziale.
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Ti ringrazio moltissimo, davvero!
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