Un secolo fa,
le linee del mondo
si piegavano intorno a noi,
ché gli amanti
(quelli veri, però)
con tutto il coraggio
che hanno,
e con tutte le energie
che mettono,
quantomeno
devono stare comodi.
Era un secolo fa,
quando tutto intorno
sorrideva a noi,
e si complimentava
(con quel pizzico d’invidia, magari)
per la forza che avevamo.
Un secolo fa,
sognavo di non morire mai,
un po’ per vivere per sempre
con te,
un po’ per non regalarti
il dolore di perdermi.
Ed oggi,
dopo un secolo,
conto i secondi
che si trascinano
verso la fine
dell’universo.
Solo per vederlo
ripartire daccapo,
ed aspettare
che esploda,
che si allontani,
che si formino le stelle,
che si formino i pianeti,
che si formi quel pianeta
in particolare,
che nasca la vita,
che esca dal mare,
che cresca,
che le scimmie,
che le dita,
che arrivi il fuoco,
che le guerre,
che gli amori,
che i filosofi,
che Da Vinci,
che Colombo,
che Gandhi,
che Fellini,
che finalmente,
che tu.
Un affastellarsi di voci, nomi, pensieri che si rincorrono tra loro, sorridendo come bambini incalliti di vita.
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Letto e riletto.
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Un secolo fa ..era una altra vita , non eravamo noi ma qualcuno con il nostro nome ma con un’altra testa
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Ouch…fa male
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